Dietro i tuoi pensieri e sentimenti c’è un potente sovrano, un saggio sconosciuto: te stesso.
Abita nel tuo corpo, e’ il tuo corpo.
Chiede di essere ascoltato, con rispetto, con amore, con silenzio.
Taci. Ascolta. Non sforzarti di capire, di interpretare. Solo ascolta.
C’è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza.
Semplicemente non sforzarti: sii soltanto normale.
Qual’e l’essenza dell’arte zen? Niente di straordinario.
Lo zen non e’ nulla che si possa organizzare, insegnare, trasmettere, certificare o confezionare in un sistema. Non lo si può nemmeno seguire, perché ognuno deve trovarlo da solo.
Dove? Comincia dal tuo corpo, il Saggio Sconosciuto. Fidati del tuo corpo, più che della tua mente. La mente sempre ondeggia tra passato e futuro, ma il tuo corpo e’ radicato nel presente. Il tuo corpo conosce solo il “qui” e l’ “adesso”.
Cosa e’ zen? Niente in particolare, e tutto.
Quando mangi, mangia. Quando balli, balla. Non fare nient’altro che quello che stai facendo.
Questo – per me, per la mia personale esperienza – e’ zen.
Questo, da solo, ha trasformato radicalmente la mia vita.
Una necessaria precisazione.
In molti articoli di questo blog farò riferimento ad elementi appartenenti a tradizioni filosofiche, religiose e culturali molto diverse, rielaborati in chiave del tutto personale. I concetti che prenderò a prestito dal buddismo zen e dall’aikido (“KI”, “KIAI”, “KOAN”) così come quelli mutuati dall’induismo (“Kundalini”, “Chakras”, “Mantra”) sono adattati alle mie esigenze di danzatrice, frutto di anni di sperimentazione da cui e’ scaturito il metodo che desidero condividere, in una chiave personalissima e con tecniche “spurie”.
Non me ne vogliano i puristi. Ho preso da ogni cosa ciò che può essere utile al mio scopo e che (soprattutto) può essere condiviso, con la speranza che altri dopo di me facciano altrettanto, contribuendo alla crescita di un metodo che alla fine non sarà più “mio”.
Tutti i raggi della ruota convergono allo stesso centro. Buona danza, e buona vita.