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Zen e Matrix: cambiare la matrice, plasmare il futuro/1

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Alla luce dei nuovi orizzonti della psicologia, della programmazione neuro-linguistica e delle neuro-scienze, sembra ormai assodato il fatto che ci comportiamo in modo da corrispondere alle nostre immagini mentali o modelli rappresentazionali che, senza rendercene conto, abbiamo scelto e sul quale strutturiamo tutte le nostre esperienze.

Il tempo, di cui abbiamo parlato in un precente articolo, e’ un tipico modello rappresentazionale.

Riconoscere e scardinare la matrice di tali modelli rappresentazionali significa sbloccare un enorme capitale di risorse ed energie impiegate al solo scopo di tenere in vita la matrice stessa.

Chi ricorda Matrix? Zen e’ scardinare questa matrice.
BellyZen, un modo per riuscirci a partire dal corpo, e in particolare dal “ventre”: la sede delle nostre emozioni viscerali, la materia oscura che offre corpo e forma alla matrice.

Sottrarle energia, sbloccare le risorse intrappolate nel “nodo delle viscere”, significa non alimentare più la matrice, e disgregare quelle rappresentazioni del mondo che prendiamo per il mondo stesso, e che costituiscono il sistema integrato di ciò che noi (come individui e come specie umana) definiamo “realtà”.

E’ un approccio diverso, perché parte dal corpo, ma integrato rispetto a quanto proposto da certe evoluzioni della programmazione neuro-linguistica che studiano direttamente il concetto di timeline e le tecniche per TROVARE LA RADICE DELLA CAUSA, ponendole lungo la linea temporale allo scopo di plasmarne gli eventi conseguenti bella nostra coscienza.

In pratica, nella PNL ci si chiede quando si e’ deciso di accettare un dato modello rappresentazionale, e si identifica tale momento in un punto preciso della nostra linea del tempo, che non rappresenta una realtà assoluta ma una percezione soggettiva. Essendo fluida, tale linea del tempo e’ modificabile a piacimento: modificare la radice della causa lungo la timeline significa plasmare tutti gli eventi che ne conseguono a partire da quel momento.
In altre parole, la nostra mente funge da vero e proprio crononauta, ovvero e’ congegnata per spostarsi nel tempo viaggiando dal futuro al passato, e collocare in una prospettiva diversa quegli eventi che condurranno dal passato al futuro. Roba da fantascienza. Eppure perfettamente sensata.

[continua]